SPORT
Il torneo giallo dell'amicizia
Da Osservatorio anno II n. 8-9 – settembre 1987
Vuoi sapere, caro lettore, qual è l'appuntamento fisso di decine e decine di Silvani e di tutta la restante fauna urbica nel canicolare mese di agosto? Nulla di più elementare, il Torneo Giallo dell'Amicizia! Nessuno resiste al suo richiamo: all'appello ci son proprio tutti, piccini che ancora non hanno messo i denti e già masticano tennis, stoccafissi del tutto ignari di nozioni tennisti che, filibustieri, dongiovanni, villanzoni e ammaliatrici, il noto tenore locale Mariano Vinci, tifoso dell'anno e instancabile scalda-folle e sprona-atleti, irreprensibili lavoratori in versione rigorosamente feriale e aitante, illustri perdigiorno battifiacca scaldapanche alla ricerca di stimoli e occupazioni, Bari centro, Bari nord, e Bari vecchia, signore imbellettate placidamente accomodate a godersi il marito pomposo eroe munito di racchetta, austere e arzille figure canute a fare un tifo quasi teppistico per il nipotino. E nessuno si stupisca! Solo le partite del Torneo Giallo sono capaci di richiamare ai campi tutti gli amici e i parenti dei giocatori fino alla settima generazione. E se ad affrontarsi sono malcapitati frutti di famiglie arcinumerose, c'è il rischio che scoppi qualche faida modello Montecchi-Capuleti (con la differenza che il morto non ci scappa mai, tutt'al più una sequela di vituperi alla tribolata schiera Dio-Santi-Defunti o a ... quella bagascia della madre e a quella baldracca della sorella!)
La manifestazione è appassionante e prestigiosa!
E quando mai un altro torneo ha contato 200 iscritti? Bel record, caro Circolo Tennistico, puoi andare fiero e gongolarti, ché, a questo punto, niente e nessuno potrà mai incrinare il successo della manifestazione. Peccato che non tutti gli iscritti al Torneo Giallo dell'Amicizia siano realmente e cristianamente mossi da un sano e fraterno spirito amichevole. O sarà che dobbiamo rivedere il nostro concetto di amicizia. Perché per più di un partecipante a ‘sto torneo di doppio, amicizia è ... relegare il proprio partner in un angolino del corridoio e mandarlo tacitamente e cordialmente a quel paese ogni qualvolta ti combina una baggianata. Amicizia è... costruirsi monumentali autodifese quando si perde e investire (alle spalle!) di colpe e parolacce quel minchione che si è avuti al fianco. Amicizia è ... fregare i punti fidando sulla scarsa memoria degli avversari e attaccarsi su ogni palla dubbia spergiurando sull'infallibilità dei propri occhi di lince (pure quando si è guerci ed occhialuti!) Amicizia è... rischiare di azzoppare qualcuno del pubblico particolarmente audace rompicasse e scorreggione.
Il fatto è che tutti i gentlemen iscritti al torneo ci mettono l'anima per vincere e sbagliare la concorrenza (per quanto molti non vogliono darlo a vedere!) Dunque il raduno si satura di agonismo e competizione, e, nota bene lettore, già a partire dai famigerati sorteggi! Vera e propria tragicommedia: stregoni e Cassandre a innescare i propri reconditi poteri paranormali, per tirarsi l'accoppiata con quel dritto e scansare quella testa di rapa «che non mette nemmeno la palla in campo». Non appena vengono sorteggiati i nomi delle mezze calzette, reazione a dir poco indecorosa, le mani ... dove finiscono le mani? I più verecondi e puritani alla caccia forsennata di porzioni di ferro cui agganciare timide corna, i meno perbenisti si lanciano in frenetiche occulte grattatine nei bassi fondi itifallici. Caro lettore, vorrei vedere uno solo onorato di calcare il rettangolo di gioco al fianco di un'atleta del gentil sesso o di qualche picciotto alle prime armi. Chissà quanto sarà stato amato quel poverino di Antonio Scianaro, 10 anni appena, 2 games fatti su 33 subiti, maglia nera del torneo, «rovina della popolazione tennistica». Comunque sta certo, non appena i tennisti mettono piede in campo, lo spettacolo è garantito. Che te ne fai di Wimbledon? Vuoi mettere un passante di Lendl con un liscio macroscopico di Alessandro Anglani, zuzzurellone della racchetta? Un servizio di Becker con una collisione a rete di Ginetto Sarcinella e Giuseppe Brunetti (... e conseguente volo dell'orologio in tribuna)? Una volée di McEnroe con la caduta spasciaginocchi di Cataldo Natola (... e relativa stoica continuazione del match)? Uno smash di Cash con le movenze felpate di O' Rey Peppino Palmisano (celebri gambe dal diametro di un metro) o ... con i lampi di genio di suo fratello Franco (... meglio comunque nella parte di Ponzio Pilato)? Una veronica di Noah con i vani tentativi di recupero sulle palle corte del prof. Tommaso Scarli ( ... premiato ormai da due secoli come il più anziano del torneo)? Un lungolinea di Wilander con le steccate, le disavventure e le gags di Giorgio Sardella? Un rovescio di Connors con le giocate estrose e le partite-maratona di “Baffo” Cosimo Fanizza? Uno scambio della Navratilova con gli obbrobri di qualche nostra miss in gonnellino, sempre più monolitica e attenta a non subire qualche diritto nel fondo schiena? E poi ... mica a Wimbledon puoi vedere schierarsi sugli spalti, ad ogni partita di Vittorio Piancaldini, tutta la Curva Nord del Bari calcio! Se poi la dea bendata ti appioppa dall'altra parte Mimmo Best con elegante tenuta priva di un calzino e non proprio in serata di vena, ecco che ti scoppia un casino della Madonna! L'allegra strombazzante cricca barese intona cori i cui soggetti sono il calzino, lisci, farfalle e Lecce merda (mah!), con intervalli di sonore pernacchie e qualche parola spregevole e triviale finché Mimmo, fino ad allora un santo, scatena l'istinto bestiale e mefistofelico ( ... e nessuno può dargli torto!). Allora si scapicolla oltre la staccionata (modello Olio Cuore) e sotto gli occhi sgranati di una massa infervorata degna di un'arena romana, tàcchete... quattro o cinque racchettate sulle cocuzze dei cataplasmi baresi! E mica a Wimbledon può scoppiare la fognatura. Qui è successo! E dovevi vederteli, caro lettore, quanti accaniti impietosi calunniatori a dar tutti la colpa della malaria calata sulla Selva a quel puteolente di Vito Mariella che guarda caso era appena entrato in bagno (lui dice per una doccia ... Boh?) E dove la metti la farsa di Ginetto gattone Mecir e di Adriano Rotunno che inscenano una pseudo-ritirata a metà match per manifesta inferiorità e scoglionamento? Dovevi vederlo Adriano, sempre più truce ingrugnito e incazzoso e Ginetto decisamente in tilt ... i maligni dicono a causa dei recenti doveri coniugali. E nemmeno Connors può gareggiare con Zighimino Lacirignola in quanto a shows, farse, buchi nella scarpa, filippiche, diverbi con il pubblico e problemi a chiamare le palle perché ... non hanno un nome! E non puoi immaginare cosa succede dopo le classifiche del primo turno. Ne passano 64: sessantaquatresimo è il teologo d'indubbia fama Leonardo Cofano, per la serie... “Lines sederini famosi”. I campi diventano campeggi: gli illustri squalificati Peppino Chieco, Vittorio Piancaldini, Pierfilippo Balestra piantano tenda dalle prime luci dell'alba sperando in un ripescaggio. Via via il torneo seminerà vittime celebri, Nicola Amati, Giacomo Tauro, Leo Panatta (è meglio che si riprenda il suo cognome originale, “Panatta” porta iella), Clemente Bianchi (tanti riccioli quante sono le fans, la classe c'è, i trofei ancora no!). Andrà invece avanti qual biondo scallato di Romano Jacovazzi, giovincello di belle speranze e deretano insigne, prima eliminato poi ripescalo per procedere sino alle semifinali. Qui si fermeranno anche il “tutto stile” Oscarino Panico, Zighimino “l' intramontabile” e il novello sposo Avezzano. La sera della finale il colpo d'occhio è eccezionale, tribune straripanti ed entusiasmo al le stelle. In campo c'è forse il migliore di tutti, sua maestà Luigi Vimercati, e ... inevitabile tutto il seguito di fameliche ragazzine in estasi e trasecolamento. Luigi trionferà al fianco di uno strepitoso impeccabile Pietro Cupertino (complimenti anche per tutto il repertorio di piroette e schiamazzi ad ogni punto fatto, non sarebbe niente male al Circo Orfei!) Onore agli sconfitti veramente encomiabili Onofrio Barnaba e Lino Bianchi.
Per loro l'appuntamento con la vittoria è rimandato al prossimo anno. Anche per te, lettore che non ci sei stato, appuntamento al prossimo anno. Spero di averti convinto e di vederti puntuale sugli spalti. Ci sarò anch'io, se nessuno nel frattempo mi fa la festa.
di U Tagghia Tagghia BR 37338
di Redazione
17/12/2014 alle 17:12:32
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